Estranei che ci spiano dentro casa

Questa newsletter si legge in tre minuti e racconta  della raccolta dei nostri dati personali da parte di robot ed altre intelligenze non umane.

 

La leggenda vuole che durante la preparazione del film «Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?» (anno 1968,  diretto da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier) a casa di Nino Manfredi si sia svolta  questa conversazione Manfredi/Sordi:

SordiAmmazza Nì, che bella famijia che te sei fatto!

ManfrediE tu Albé, che aspetti a sposarti?

Sordi – A sposamme io? E che faccio? Me metto un’estranea in casa?

Gli estranei oggi sono in casa di tutti noi, a prescindere da stato civile e gusti sessuali. Sono gli strumenti dotati di intelligenza artificiale che hanno –a prescindere dalle funzioni specifche- la caratteristica di depredarci di una messe corposa e continua di dati personali. Senza esserne autorizzati?  Senza chiederci il permesso.

 

 “Use the data from the clients you already have to help you find new clients just like them.” (Hendrith Vanlon Smith Jr., CEO of Mayflower-Plymouth).  Buona lettura!

 

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Newsletter – Aprile 2024

 

La tecnologia entra in casa  nostra

In un’epoca in cui comodità e tecnologia si incontrano, i dispositivi per la domotica (ovvero per la cosiddetta casa intelligente) sono diventati parte onnipresente della nostra vita. Dagli assistenti ad attivazione vocale come Alexa (nata ormai dieci anni fa) ai termostati intelligenti e alle telecamere di sicurezza, la corsa è a cercare di rendere più efficiente il nostro quotidiano.  Tuttavia, questa enorme comodità ha un prezzo: la depredazione della nostra privacy. I nostri dispositivi domestici intelligenti ci spiano? Si impossessano di nostri «dati»? La risposta non è rassicurante.

 

Non fidarti dell’aspirapolvere

Dal momento dell’arrivo sul mercato del primo modello (siamo nel 2000), i robot aspirapolvere per l’uso domestico si sono rapidamente diffusi. Le  pubblicità raccontano  che possono pulire rapidamente ogni angolo della casa senza andare a sbattere. Come fanno?   Questi aggeggi sono dotati di sensori (GPS o persino telecamere) e, pertanto, va a finire che oltre a raccogliere la polvere, raccolgono  anche qualcos’altro:  i dati personali dei padroni di casa. Di cosa in concreto stiamo parlando? Passare in rassegna un paio di casi noti aiuta a trovare la risposta.  All’inizio del 2022, la MIT Technology Review ha acquisito foto dell’interno di abitazioni e foto intime catturate da angolazioni basse. Secondo la pubblicazione, queste immagini sono state scattate da una versione di sviluppo della serie Roomba J7 di iRobot Corporation.  iRobot Corporation -uno dei più importanti fornitori al mondo di robot aspirapolvere con sede a Bedford, Massachusetts- ha confermato che queste immagini sono state catturate dal suo Roomba nel 2020 come parte di un processo di sviluppo del prodotto.  Le immagini erano state inviate a Scale AI, che le utilizza per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e che, in definitiva, aiuta a migliorare i prodotti nel riconoscimento degli  ostacoli più diversi. In questo caso sfortunatamente, alcuni lavoratori di Scale AI non hanno rispettato i loro accordi sulla privacy ed hanno  condiviso le foto scattate dai robot aspirapolvere sui social media.

 

Alexa chi? La figlia di Ivona

Amazon Alexa o più semplicemente  Alexa è un famoso assistente virtuale basato in gran parte su un sintetizzatore vocale polacco chiamato Ivona, acquistato da Amazon nel 2013. Attualmente è presente quasi dappertutto nel mondo (un terzo delle case di Stati Uniti, Canada ed Australia ospita Alexa). Questo piccolo device casalingo  raccoglie molti dati dai suoi utenti e  può tracciare:

  • il tipo di contenuti e argomenti ricercati;
  • la musica ascoltata;
  • i prodotti acquistati;
  • posizionamento dell’utente, per offrire raccomandazioni personalizzate;
  • voce, per inviare annunci pubblicitari “giusti”;
  • conversazioni, per personalizzare le risposte future.

Anche se Amazon ha dichiarato che non venderà mai i dati degli utenti raccolti da Alexa, questo non significa che i dati stessi non vengano condivisi.  In pratica Alexa registra più di quanto dovrebbe in quanto ha accesso alle conversazioni dei suoi utilizzatori, e raccoglie informazioni che non dovrebbe raccogliere perché è sempre in attesa della parola d’ordine, che può essere attivata inavvertitamente fino a 19 volte al giorno.

 

Mostrami la tua casa, ti dirò di cosa hai bisogno

Mentre la Commissione europea ha avviato un’indagine per valutare, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di iRobot Corporation da parte di Amazon  (acquisizione che potrebbe consentire ad Amazon di limitare la concorrenza nel mercato dei robot aspirapolvere), vediamo come vengono usati i dati personali sottratti dalla intelligenza artificiale.  La potenza dei dati è sconfinata tanto quanto il loro utilizzo strategico. L’utilizzo efficace dei big data è un fattore significativo nella posizione dominante delle aziende. Vediamo come.

 

Acquisti personalizzati – L’approccio basato sui dati raccolti dall’azienda favorisce la fidelizzazione dei clienti. Comprendendo le preferenze dei singoli e adattando le loro offerte di conseguenza, l’azienda crea un’esperienza di acquisto personalizzata che invoglia i clienti a tornare.

 

Gestione di inventario e supply chain – La gestione dell’inventario basata sui dati e sull’ottimizzazione della supply chain assicura che la disponibilità ottimale dei prodotti. Questo minimizza il rischio di scorte in eccesso e velocizza anche l’evasione e la consegna degli ordini.

 

Prezzo – Le strategie di prezzo adottate in base ad analisi di dati in tempo reale consentono di essere competitivi in un mercato frenetico o turbolento. Monitorando prezzi dei concorrenti e domanda dei clienti, l’azienda può tarare i suoi prezzi catturando le opportunità di vendita massimizzando il proprio margine.

 

Comunicazione – Marketing e pubblicità basati sui dati sono fattori chiave di successo. Solo le campagne pubblicitarie mirate raggiungono il target giusto con le offerte più interessanti. Questo aumenta l’efficacia delle risorse di marketing e migliora l’esperienza complessiva del cliente (riducendo gli annunci irrilevanti e fastidiosi).

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